“Zelensky sta, forse inconsapevolmente, dirigendosi verso un autodistruttivo punto di non ritorno”, secondo l’ex ambasciatore italiano in Iraq, Marco Carnelos
Zelensky verso punto di non ritorno. La trattativa per fermare la guerra in Ucraina si firma in due. Per questo oltre a capire le condizioni che permetterebbero a Vladimir Putin di considerarsi vittorioso, gli analisti si chiedono fin dove vuole spingersi Volodymyr Zelensky. È il caso dell’ex ambasciatore italiano in Iraq, Marco Carnelos, convinto che il presidente ucraino si stia “dirigendo verso un autodistruttivo punto di non ritorno”. D’altronde Zelensky era stato eletto proprio con un programma elettorale che tra le varie cose conteneva un’intesa con la Russia. E ora invece?
Da qualche giorno – si legge sul blog di Nicola Porro – la posizione di Zelensky “appare sempre più oltranzista sulla pelle dei propri cittadini”. Secondo Carnelos infatti è ormai evidente che Crimea e Donbass sono perdute, così come “probabilmente anche il Sud del Paese”. Allora per quale motivo il presidente non fa un passo indietro accettando quanto chiede l’omologo russo? “Che senso ha prolungare l’agonia?”, non fa che chiedersi Carnelos in una lunga lettera a Dagospia.
“É Zelensky che ha subito una metamorfosi? È condizionato (minacciato) da oltranzisti interni? Oppure è etero-diretto da Washington e Londra che hanno interesse – adesso che hanno visto le debolezze russe – che Mosca sanguini e si impantani il più possibile in Ucraina”. Insomma, il sospetto che Zelensky sia manovrato da Joe Biden emerge con prepotenza dalle parole dell’ambasciatore.
“Ho la sensazione che qualcuno voglia combattere la Russia fino all’ultimo ucraino o, addirittura, fino all’ultimo europeo”
Un sospetto più che legittimo se si considera che l’ex attore non fa che chiedere armi all’Occidente, arrivando addirittura ad attaccare chi si rifiuta. “Ho la sensazione che qualcuno voglia combattere la Russia fino all’ultimo ucraino o, addirittura, fino all’ultimo europeo”, dice maliziosamente Carnelos prima di concludere: “Zelensky sta, forse inconsapevolmente, dirigendosi verso un autodistruttivo punto di non ritorno”. www.liberoquotidiano.it