Variante Delta: i festeggiamenti finiscono ancora prima di cominciare
La variante Delta fa paura. In Italia come in tutta Europa, il coronavirus non molla. Anche se nessuno lo conferma ufficialmente, già si ragiona sul ritorno in alcune regioni alla zona gialla. Un pessimo auspicio, insomma. Un passo indietro anche rispetto alla scorsa estate. E non si esclude una proroga dello stato di emergenza come dicevamo qui
Ed in questo contesto, ecco filtrare una circolare del ministero della Salute, il cui messaggio è chiarissimo: bisogna accelerare su vaccino e tracciamento dei contagi, altrimenti la famigerata variante Delta è destinata a salire al 70% delle infezioni già in agosto, per arrivare poi al 90% entro la fine del mese. Nella stessa circolare, inoltre, viene dato per scontato, nel caso si realizzi lo scenario, che aumentino anche ricoveri e decessi. Per arrivare poi alle prime chiusure, dall’inizio di agosto.
In base all’attuale velocità di crescita, in 3-4 settimane infatti si potrebbe arrivare appunto alle prime chiusure, ai primi cambi di colorazione. Secondo Pier Paolo Sileri, sottosegretario alla Salute, “entro tre settimane saremo a 3-4mila contagi al giorno”.
Viene da chiedersi dopo la Vittoria dell’Italia quali dati registreremo
Per intendersi, sabato 10 luglio, ne sono stati registrati 1.400. Il contagio riguarda soprattutto i giovani: viaggiano, socializzano e la maggioranza di loro non è vaccinata. Restano comunque bassi i ricoveri: erano 1.682 sette giorni fa, sono 1.308 oggi. (Viene da chiedersi dopo la Vittoria dell’Italia quanti saranno)
Lo scenario però è mutevole ed imprevedibile. Ed è per questo che il ministero della Salute ha diffuso una circolare in cui chiede alle Regioni di rafforzare tracciamento, l’isolamento dei cluster e accelerare le vaccinazioni, unico strumento in mancanza di misure di contenimento.
Ma non solo. L’andamento imprevedibile della variante Delta sta mettendo in crisi anche il meccanismo del Green pass, in particolare la possibilità di consentire viaggi ai non vaccinati con test antigenico. E il caso di Malta, con migliaia di italiani bloccati all’estero poiché risultati positivi, sta lì a dimostrarlo. Insomma, è tempo di tornare velocemente alle restrizioni.
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