Il pagamento in rubli pregiudica le scorte per il prossimo inverno, dove si rischiano blackout. Pechino approfitta della situazione per guadagnarci. E Joe Biden chiosa: «L’emergenza cibo in Europa sarà reale»
Sanzioni beffa. La Unipec, controllata della cinese Sinopec ha venduto ben tre gasiere ad acquirenti presenti in altrettanti porti Ue. Le spedizioni, il cui arrivo è previsto ai primi di giugno, sono organizzate da Venture global e partiranno dalla Louisiana, scrive La Verità. Il gioco è molto semplice. Se fino a oggi l’Europa godeva di uno sconto rispetto al mercato asiatico perché nelle trattative faceva valere la qualità e il prezzo basso del gas russo, adesso il Vecchio Continente tiene il coltello dalla parte della lama.
La rottura con la Russia ha nei fatti innescato un guerra al gas che rischia di arricchire non solo gli americani ma anche cinesi e altri player asiatici che negli ultimi tempi avevano fatto man bassa di contratti di gas naturale liquido. Qui si inserisce la proposta di Joe Biden, che sarà discussa meglio oggi, di sostituire i 50 miliardi di metri cubi di gas attualmente forniti dalla Russia con forniture alternative.
L’Ue è sottoposta a forti pressioni affinché estenda l’embargo all’energia russa come fatto da Washington e Gran Bretagna ma il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha spiegato che uno stop immediato provocherebbe una recessione nel Vecchio Continente. D’altronde – spiega La Verità – la spirale prezzi materie prime e inflazione era già prevedibile prima. Adesso con il carico da undici imposto dall’invasione dell’Ucraina l’economia europea traballerà a lungo. I desideri della politica non possono certo piegare la realtà del mercato.
Restano due strade. O gli Stati Uniti garantiranno una sorta di piano Marshall dell’energia. Cioè gli extra costi generati dalla domanda saranno versati dalle casse pubbliche Usa oppure l’economia Ue cadrà vittima dei blackout.
Sanzioni beffa. Sicurezza alimentare globale
Il G7 ha inoltre sottolineato il problema della «sicurezza alimentare globale»: una questione che sta sempre più riguardando il Medio Oriente e l’Africa. Un fattore, questo, che potrebbe essere usato da Cina e Russia come leva geopolitica in termini di flussi migratori per mettere sotto pressione l’Ue (basti pensare alla influenza di Mosca e Pechino sul continente africano), si legge sempre su La Verità.
Il tema dell’«emergenza cibo» è stato ripreso anche da Biden in conferenza stampa. «Siamo in procinto di elaborare con i nostri amici europei quanto è necessario per contribuire ad alleviare le preoccupazioni relative alla carenza di cibo», ha detto. Aggiungendo: «L’emergenza cibo sarà reale, il prezzo delle sanzioni non lo paga solo la Russia ma anche i nostri alleati europei».
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