Prima sospesi dal servizio e lasciati senza stipendio perché hanno scelto liberamente di non vaccinarsi, e poi richiamati per far fronte all’emergenza sanitaria e al potenziamento dei controlli per le festività
Il paradosso dei paradossi, Forze dell’ordine richiamati. Prima sospesi dal servizio e lasciati senza stipendio perché hanno scelto liberamente di non vaccinarsi, e poi richiamati per far fronte all’emergenza sanitaria e al potenziamento dei controlli per le festività.
È quanto emerge dalle segnalazioni giunte agli “Osservatori della legalità”, l’associazione che rappresenta gli iscritti appartenenti alle Forze armate in tutta Italia, della quale è rappresentate legale l’avvocato e vice questore aggiunto della polizia di Stato in quiescenza, Filippo Bertolami.
Una situazione – segnala sicilianews.it – che riguarda centinaia di appartenenti a Forze armate, Esercito, Marina, Aeronautica, Capitaneria di porto, forze dell’ordine, polizia di Stato, carabinieri, Guardia di finanza, polizia penitenziaria, Polizia locale, e vigili del fuoco, che protestano per le modalità con le quali sono stati sospesi.
Forze dell’ordine richiamati a Palermo
“A Enna – spiega Bertolami – sono andati a casa di uno storico investigatore e senza pietà per le sue condizioni di salute, lo hanno spogliato degli strumenti di lavoro, dopo trent’anni di onorata carriera in cui ha messo a rischio la propria incolumità per salvaguardare quella altrui ed arrestare mafiosi che oggi invece possono starsene a casa e godersi l’assegno sociale. È un paradosso che, a colleghi appartenenti alle forze armate, sospesi dal servizio per gravi motivi penali e disciplinari, compresi gli arrestati per pedofilia, spaccio e corruzione, viene corrisposto almeno metà dello stipendio e, chi, invece, esercita un diritto, quale quello di sottrarsi alla vaccinazione, viene negato tutto”, attacca Bertolami.
“Considerato che percepiscono l’assegno sociale anche i più sanguinari mafiosi e terroristi”. Bertolami aggiunge che adesso le questure sono in sofferenza di personale e quindi, si stanno effettuando i richiami in servizio, “come nel caso di Palermo. Nonostante siano stati sospesi dopo la comunicazione via Pec che annunciava la indisponibilità a vaccinarsi, alcuni appartenenti alle forze dell’ordine di Palermo sono stati richiamati in servizio perché le questure sono in sofferenza e non riescono più a garantire la tenuta dell’ordine e della sicurezza”.
Queste sono le condizioni in cui versa l’Italia e in cui versano le forze dell’ordine nell’era del “governo dei migliori” che di giorno in giorno calpesta un altro pezzetto di democrazia di questo Paese in nome del Covid, dei vaccini e dell’emergenza permanente.