La magistratura britannica ha formalmente autorizzato l’estradizione negli Usa del fondatore di Wikileaks, Julian Assange.
Estradizione Julian Assange. La magistratura britannica ha formalmente autorizzato l’estradizione negli Usa del fondatore di Wikileaks, Julian Assange. Il giudice capo della Westminster Magistrates’ Court, Paul Goldspring, ha emesso la sentenza di estradizione al termine di un’udienza durata solo sette minuti. Ora il dossier verrà inviato alla ministra dell’Interno, Priti Patel, alla quale spetta l’ultima decisione e la firma dell’ordine di estradizione di Assange. Negli Stati Uniti è accusato di diversi crimini, tra i quali lo spionaggio, per aver pubblicato migliaia di documenti segreti sulle guerra in Iraq ed in Afghanistan nel 2010.
“E’ mio dovere inviare il caso per la decisione” del governo, ha detto il giudice Goldspring, durante l’udienza che faceva seguito a quella con cui lo scorso marzo era stato negato l’appello alla decisione favorevole all’estrazione. Assange non era in aula, ma era collegato in video link dalla prigione di Belmarsh. Fuori dal tribunale, vi erano diversi manifestanti con cartelli con la scritta “non estradate Assange”.
Assange è rinchiuso nella prigione di Londra dal 2019. Dopo essere stato rifugiato per sette anni nell’ambasciata dell’Ecuador per sfuggire all’arresto ed al processo di estradizione. Ma anche un’eventuale firma da parte di Patel dell’estradizione non metterebbe definitivamente la parola fine alla lunghissima battaglia legale del 50enne fondatore di Wikileaks. Alla fine di marzo si è sposato in carcere con Stella Morris, uno dei suoi avvocati con la quale ha avuto in questi anni due figli.
Di fronte all’ordine di estradizione firmato dal governo, Assange potrebbe ancora presentare un ricorso. Richiedendo una revisione da parte di un giudice della legittimità della decisione presa riporta adnkronos.
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