Oms non risponde alle domande della Procura di Bergamo: “Un atteggiamento che è un intralcio alla giustizia” dicono i legali dei familiari delle vittime. Le risposte dell’Organizzazione riguardano anche il piano pandemico.
AGI – Da quasi tre mesi la Procura di Bergamo aspetta una risposta alla rogatoria inviata all’Organizzazione mondiale della Sanità.
Nell’ambito dell’inchiesta che tocca vari aspetti della gestione del Covid in una delle province più colpite al mondo.
Il documento di 8 pagine inviato a Ginevra l’8 marzo scorso per tramite del Ministero della Giustizia contiene richieste di delucidazioni su alcuni temi ritenuti cruciali dal pool guidato dal procuratore Antonio Chiappani relativi alle attività di preparazione messe in atto dal nostro Paese in vista di una possibile pandemia e sul ruolo che nella vicenda potrebbe avere avuto il direttore aggiunto dell’Oms Ranieri Guerra.
“Un silenzio che conferma le precedenti omissioni”
Dalla Procura fanno sapere all’AGI di essere in attesa delle risposte ma di non aver effettuato alcun sollecito. Così come non risulta che il Ministero abbia chiesto all’Oms a che punto sia la procedura.
“Il silenzio della Procura – commenta l’avvocato Consuelo Locati che guida il gruppo di legali impegnati nella causa civile – costituisce un intralcio alle indagini sulla morte di 126mila persone e conferma le omissioni nella comunicazione già emerse da parte dell’Oms in questa vicenda”.
Tra le altre cose, vengono chiesti chiarimenti sulla pubblicazione e la rimozione dal sito dell’Oms nel giro di una ventina di ore del rapporto su falle e punti di forza nella primissima risposta italiana al dilagare del virus. Anche su questo capitolo è indagato Guerra per ‘false comunicazioni ai pm’ dopo la denuncia dell’ex funzionario della sede di Venezia Francesco Zambon, sia all’interno dell’agenzia dell’Onu che ai magistrati, di avere subito pressioni illecite per modificarlo, in particolare facendo risultare il piano pandemico aggiornato al 2016 quando era ‘fermo’ al 2006. Un’altra risposta importante, questa attesa entro la fine di giugno, è quella del virologo Antonio Crisanti. A Crisanti è stato affidato dai pm un dossier un anno fa.
La relazione decisiva basata anche su modelli matematici
Il medico sta ultimando la relazione che sarà fondamentale per la parte dell’inchiesta con al centro il reato di epidemia colposa e sarà basata anche su modelli matematici messi in campo da studiosi esperti in questo campo.
Secondo i legali delle vittime, che hanno presentato decine di esposti, “l’inerzia assoluta del Governo e della Regione Lombardia ha provocato un incendio di proporzioni devastanti in Valle Seriana”. Soprattutto per la mancata attuazione della ‘zona rossa’ quando la situazione era già molto allarmante.
Nei prossimi giorni, a quanto si apprende, non sono previste ulteriori audizioni da parte dei pm. L’ultima è stata quella del capo di Gabinetto del Ministro della Salute, Goffredo Zaccardi, a cui Guerra attribuisce in un’intercettazione la volontà di “far cadere nel nulla” il report rimosso. Fonte: AGI
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