Beppe Grillo sui vaccini (Video)
Il documento più noto che vede Beppe Grillo sui vaccini attaccare la scienza, in particolare risale al 1998 ed è una tappa dello spettacolo teatrale Apocalisse. «L’unico Paese al mondo dove esistono dieci vaccini obbligatori è l’Italia, ti curano obbligatoriamente, sei obbligato a curarti», diceva dal palco.
«Il principio è: prendi un bambino sano e inoculagli un virus per abituarlo e si abbassano le difese immunitarie. Gli inoculi un virussino piccolo. Nel caso arrivi il virus grande, il virussino piccolo è lì che da anni gira. Se quello grande non arriva, quello piccolo è sempre lì che rimane, in circolo».
E così continuava il suo show: «La difterite stava scomparendo per i cazzi suoi, la poliomelite stava scomparendo per i cazzi suoi. Nel medioevo ci si ammalava, si moriva, non si vedeva il microbo perché non c’era il microscopio. Era Dio! Perlomeno era Dio che ti faceva ammalare, non una multinazionale del cazzo». È bene ricordare che grillo all’epoca era soltanto un comico, anche se trattava argomenti seri.
Beppe Grillo sui vaccini in passato
Nel 2007, quando il Movimento compiva i suoi primi passi, Grillo parlava di «truffa dei vaccini», chiamando in causa gli interessi delle case farmaceutiche e dello Stato. Nel 2009 sul suo blog scriveva: «Per capire se devo vaccinarmi o meno contro l’influenza suina sto cercando le informazioni on line.
L’unica domanda che conta e che dobbiamo porci e di cui però non avremo mai risposta è: “Ne uccide più il vaccino o il virus?”». e ancora nel 2014 intitola un post sul suo blog: «La grande truffa del traffico di virus per vendere i vaccini», in relazione a un presunto commercio illecito di virus dell’aviaria scoperto a Roma.
Nel 2015, Grillo torna sull’argomento e sempre dal suo blog diffonde l’idea secondo la quale «una vaccinazione di massa obbligatoria è un regalo alle multinazionali farmaceutiche». Aggiungendo: «Bisogna ridurre al minimo l’obbligatorietà e, al limite, sostituirla con la raccomandazione di un esperto. I genitori saranno così chiamati a scegliere singolarmente per il rischio minore per i propri figli».
Nel 2019 un approccio molto diverso
Il patto sottoscritto nel gennaio 2019 con l’immunologo Roberto Burioni, firmato anche da Matteo Renzi, appare un approccio molto diverso. «La scienza procede, senza timori attraverso il dubbio (anche su se stessa) – scrive Grillo sul suo blog. La scienza, ed il suo mondo, hanno bisogno di sopravvivere, come qualunque altra cosa.
Per questo condivido con voi il Patto Trasversale per la Scienza, perché il progresso della scienza deve essere riconosciuto come un valore universale dell’umanità e non può essere negato o distorto per fini politici e/o elettorali».
Grillo aggiunge un post scriptum: «Ho ricevuto il presente appello dal Professor Guido Silvestri. Non conosco il Professor Roberto Burioni». Quasi una presa di distanze dal promotore della battaglia, scientifica e politica, contro i no vax.
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