In un articolo del 2014, il Sole 24 Ore analizzava il periodo immediatamente successivo alle proteste filo occidentali in Ucraina. Illustrando il ruolo di George Soros nella vicenda
il ruolo di George Soros nelle proteste del 2014. Mentre in Ucraina infiamma la guerra le memorie di molti tornano alle proteste filo occidentali del 2014. Il momento in cui secondo gli analisti iniziò la lenta frattura del paese con il mondo russo che lo condusse gradualmente al punto in cui si trova oggi. In quell’anno il Sole 24 Ore pubblicò un articolo in cui illustra il ruolo avuto nella vicenda dal filantropo ungherese George Soros. Parlando dell’Ucraina in cui egli stava agendo come di “un Paese che aspira all’Europa in cui volti e metodi della finanza modellano il governo” riporta IlGiornaledItalia.
Ucraina, il ruolo di George Soros nelle proteste del 2014
Nell’articolo di Angela Manganaro del 3 dicembre 2014 si spiega come nei giorni “in cui il rublo affonda e l’economia russa soffre l’accerchiamento delle sanzioni americane e dell’Unione europea per le ingerenze nella crisi ucraina – il Cremlino non sembra intenzionato a cambiare atteggiamento anzi risponde ai richiami accusando la Nato di destabilizzare i cieli del Nord Europa – il nuovo governo ucraino è deciso con metodo da multinazionale. Finanziatore è un guru mondiale dei mercati oggi filantropo; il criterio son le competenze non la nazionalità, vi sono infatti tre stranieri: un’americana, un georgiano e un lituano”.
Secondo il Sole 24 Ore, il governo successore di quello del filorusso Yanukovich “nasce da un processo di head hunting, la selezione è stata fatta da due società di selezione di personale Pedersen & Partners e Korn Ferry che hanno individuato 185 potenziali candidati tra gli stranieri presenti a Kiev e tra i membri della comunità ucraina che lavorano in Canada, Stati Uniti e Regno Unito”. “Dopo i colloqui – prosegue il pezzo – i cacciatori di teste hanno ristretto la rosa a 24 candidati con i requisiti richiesti per lavorare nell’esecutivo da ministri o funzionari altamente qualificati. L’iniziativa è stata sostenuta dalla Fondazione Renaissence, network di consulenza politica finanziato dall’uomo d’affari americano George Soros, 84 anni, origini ungheresi, emigrato a New York nel 1956, fondatore della Quantum Fund nel 1969, dalla fine degli anni 7o promotore di un network di fondazioni a scopo benefico e culturale presente in 25 Paesi”.
L’articolo cita poi il KyivPost, secondo il quale Soros “ha pagato 82,200 dollari per sostenere le due società coinvolte nella selezione di personale. Non sono notizie da sito complottista: lo scorso maggio lo stesso Soros ha detto a Fareed Zakaria di Cnn d’aver contribuito a rovesciare il regime filorussoper creare le condizioni di una democrazia filo-occidentale. La trasparenza, la schiettezza di queste affermazioni dovrebbero spazzare via l’aura cospiratrice che tuttavia molti blog scorgeranno. Tanto più che controparte e ostacolo nella marcia ucraina verso l’occidente è la Russia, che figura fra le potenze economiche emergenti ma – riporta oggi la classifica di Transparency – è fra i più corrotti al mondo: a fondo classifica, 136esimo su 175 Paesi”.
I precedenti nelle rivoluzioni dell’89
A detta dello stesso Soros non sarebbe però la prima volta che il magnate interferisce personalmente nella politica interna di un paese straniero. Nell’intervista a Zakaria, questi dice al filantropo: “Una cosa che molte persone le riconoscono è l’aver finanziato gruppi e attività di dissidenti nell’Est Europa in Polonia e in Repubblica Ceca durante le rivoluzioni del 1989 (caduta del muro di Berlino, fine della Guerra Fredda, dissoluzione dell’Unione sovietica ndr). Sta facendo la stessa cosa in Ucraina?”. A quel punto Soros risponde: “Ho una fondazione in Ucraina da prima che l’Ucraina diventasse indipendente dalla Russia. Questa fondazione è sempre stata in attività e ha giocato un importante ruolo negli eventi di oggi“. L’articolo si conclude descrivendo l’Ucraina come “un caso di osmosi dei metodi dalla finanza applicati alla politica”.
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