Twitter reintegra Trump. Riattivato l’account @realDonaldTrump come “deciso” dalla maggioranza (il 51,8%) dei 134 milioni di account che hanno risposto ad un sondaggio indetto dal CEO di Twitter, Elon Musk
Twitter reintegra Trump. Non tornerei, è un posto noioso”. Queste erano state le parole di Donald Trump a chi gli aveva chiesto cosa avrebbe fatto in caso gli fosse stato riattivato il suo tanto discusso account su Twitter scrive HdBlog. E così è stato. L’ex presidente degli Stati Uniti ha infatti deciso di non tornare a twittare nonostante il suo @realDonaldTrump sia stato nuovamente attivato come “deciso” dalla maggioranza (il 51,8%) dei 134 milioni di account che hanno risposto ad un sondaggio indetto dal CEO di Twitter, Elon Musk:
Reinstate former President Trump
— Elon Musk (@elonmusk) November 19, 2022
Trump ha dichiarato che le sue intenzioni sono quelle di rimanere su Truth Social, la piattaforma che ha contribuito a lanciare all’inizio di quest’anno che ha un funzionamento molto simile a quello di Twitter. Non si pubblicano “tweet” ma “verità”, gli utenti possono scegliere chi seguire, c’è un feed con i post degli utenti che si seguono, notizie stile RSS e una sezione di messaggistica diretta.
La decisione di estromettere per sempre Trump da Twitter risale al gennaio dello scorso anno ed era stata adottata dopo l’assalto al Campidoglio da parte dei sostenitori dell’ex Presidente. All’epoca Twitter motivò la decisione citando il rischio di ulteriore incitamento alla violenza.
Le intenzioni di reintegrare account “bannati”, quello di Trump in particolare, era già stata espressa da Elon Musk lo scorso maggio, quando l’acquisizione del social network era in una fase ancora embrionale, come parte di un approccio più ampio alla riduzione della moderazione dei contenuti su Twitter.
RIATTIVATO ANCHE L’ACCOUNT DI KANYE WEST
L’account di Trump non è stato l’unico ad essere stato riattivato. Nelle scorse ore, infatti, è tornato a twittare dal suo account anche Kanye West: “Sto testando per capire se il mio Twitter è sbloccato” sono state le prime parole scritte da West ai suoi 32 milioni di follower. Musk, tuttavia, ha dichiarato di non essere stato lui il responsabile di questa decisione ma si tratterebbe di uno sblocco automatico arrivato dopo un predeterminato lasso di tempo.
L’account @Ye, questo lo pseudonimo scelto dal rapper e produttore discografico americano, era stato bloccato lo scorso ottobre per aver pubblicato una frase antisemita. In quel caso, Twitter non aveva cancellato l’account del rapper, ma lo aveva bloccato cancellando tutti i tweet incriminati: “L’account è stato bloccato per aver violato le politiche di Twitter”, affermò all’epoca un portavoce dell’azienda.
Dopo essere stato bloccato anche su Instagram e Facebook, West aveva deciso di acquisire Parler, la tanto discussa piattaforma social diventata popolare sempre durante l’attacco al Campidoglio del gennaio 2021 per aver accolto gli utenti che erano stati bannati da Twitter, garantendo loro la massima libertà di espressione.
PHIL SCHILLER INVECE DISATTIVA IL SUO ACCOUNT
Se da un lato ci sono personaggi che stanno tornando su Twitter, dall’altro ce ne sono altri che hanno deciso di abbandonarla insieme ad alcune aziende che hanno iniziato a cancellare le loro campagne di sponsorizzazione vista l’attuale incertezza sul futuro di Twitter come piattaforma pubblicitaria.
Tra gli addii (o arrivederci) eccellenti c’è quello di Phil Schiller, responsabile degli eventi ed dell’App Store di Apple, che lo scorso 4 novembre ha deciso di disattivare il suo account con oltre 200.000 follower presente sulla piattaforma dal 2008. L’account di Shiller non era particolarmente attivo ma veniva comunque utilizzato per promuovere prodotti, servizi, iniziative di Apple e, ogni tanto, anche per interagire con gli utenti.
Anche se questa decisione non dovrebbe essere figlia di problemi tra Twitter ed Apple, potrebbe comunque essere intesa come un segnale di insoddisfazione. In una recente intervista, il CEO di Apple, Tim Cook, aveva espresso la sua fiducia sulla possibilità che Twitter avrebbe comunque mantenuto il suo standard di moderazione anche sotto la nuova proprietà. Gli sviluppi delle ultime settimane, che hanno visto anche il taglio di molti dipendenti e l’abbandono volontario da parte di altri, pare che stia invece facendo prendere a Twitter una strada diversa.
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