I genitori di Seid Visin, ragazzo 20enne di origini etiopi con un passato nel settore giovanile del Milan che si è tolto la vita nella giornata di giovedì, hanno chiarito che il gesto non ha legami con il fenomeno del razzismo
“La lettera scritta da Seid Visin nel 2019 era uno sfogo. Era esasperato dal clima che si respira in Italia, ma non c’è nessun legame con il suo suicidio. Basta speculazioni”
“Mio figlio non si è suicidato per problemi di razzismo”
Lo ha detto Walter Visin, padre adottivo di Seid, il ragazzo di 20 anni ex promessa del calcio che si è tolto la vita giovedì nella sua abitazione di Nocera Inferiore. “Ovunque vada sento sulle spalle come un macigno il peso degli sguardi prevenuti, schifati, impauriti”. L’aveva scritto due anni fa Seid, e quella lettera riletta oggi ha suscitato emozione e sdegno. Durante i funerali le sue parole sono state lette tra gli applausi commossi: però, assicura il padre adottivo Walter, quello sfogo del 2019 non può essere collegato direttamente con il suicidio.
“Era un uomo meraviglioso e qui viveva benissimo”, ha detto il padre, definendo “sciacallaggi e speculazioni” certe interpretazioni sulle cause del suicidio. “Era un talento dal cuore fragile”, ricorda Antonio Francese, l’allenatore dell’ultima squadra locale per cui aveva giocato. Una fragilità che lo aveva allontanato anche dal calcio, nonostante il talento che nel 2014 era stato notato dal Milan.
Il club rossonero lo aveva scovato nella scuola calcio Azzurri di Torre Annunziata e portato a Milanello. “Vivevamo insieme in convitto – ha ricordato Gigio Donnarumma – Sono passati alcuni anni ma non posso dimenticare quel suo sorriso incredibile. Era un amico, un ragazzo come me”.
Fonte: SkySport