Il pediatra è vaccinato con entrambe le dosi. L’Asl sta provvedendo al tracciamento dei bambini visitati dallo specialista. Il presidente dell’Ordine dei medici: “Nel reparto situazione grave a causa della carenza di personale”
Positivo un medico di Pediatria a Lecce. Un medico e almeno due bambini ricoverati nel reparto di pediatria dell’ospedale Vito Fazzi positivi al Covid. Tutti gli altri piccoli pazienti verranno ora sottoposti al tampone. E’ scattato il tracciamento di decine di bambini visitati dallo specialista in questi giorni e finiti in quarantena. L’Asl, nel frattempo, ha disposto la chiusura del reparto bloccando gli accessi esterni.
Il medico risultato positivo è vaccinato con entrambe le dosi. Non erano, invece, vaccinati i bambini. “Sono convinto che stiamo progressivamente arrivando verso la quarta ondata – spiega il presidente dell’Ordine dei medici, Donato De Giorgi – non c’entrano solo i turisti: il virus è circolato nel Salento.
Tutto lascia pensare che sia meno grave la situazione perché ci sono meno ricoverati grazie alla vaccinazione. Ma l’ondata va avanti e speriamo di arginarla con un’accelerazione dei vaccini. Il rischio è che si sviluppino altre varianti capaci di colpire di più i vaccinati”.
Positivo un medico di Pediatria – Il problema maggiore arriva, in particolare, dai 50enni.
“Sono loro – prosegue il presidente De Giorgi – che non si stanno vaccinando, ma proprio i vaccini sono capaci di bloccare la circolazione rallentando lo sviluppo di altre varianti. Con il Covid mi sa che dovremo fare i conti per altri due anni. La questione di Pediatria a Lecce è molto grave, perché si lavora con il minimo di personale e quando salta un medico tutto va in tilt.
Credo che sia una cosa giusta bloccare il reparto per fermare il virus”. I vaccini servono per arginare l’avanzata ed evitare che la maggior parte delle persone subisca delle complicazioni tali da richiedere il ricovero in ospedale e in casi estremi il passaggio in terapia intensiva, ma non risolvono in ogni caso il problema del contagio.
Vaccinando più persone si cerca di rallentare la corsa del virus evitando che muti nuovamente in forme ancora più aggressive. Repubblica