Decisione Corte Costituzionale obbligo vaccinale, i giudici costituzionali chiamati a esprimersi sulla legittimità della norma. Il Carroccio punta a rinviare le sanzioni per chi non è in regola a giugno 2023
Decisione Corte Costituzionale obbligo vaccinale. Mentro il mondo dei “no vax” attende la decisione della Consulta, chiamata oggi a esprimersi sulla legittimità dell’obbligo vaccinale introdotto nel 2021 come strumento per arginare la pandemia da Covid, la Lega punta a congelare fino al 30 giugno 2023 le multe previste per gli over 50 che non in regola con gli adempimenti vaccinali che dovrebbero scattare dal 1° dicembre. Lo riporta ilsole24ore
L’ipotesi congelamento
Il capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo e quella in Commissione Giustizia, Erika Stefani, hanno firmato un emendamento al decreto legge che contiene la norma contro i “Rave party”. Si prevede la proroga del pagamento delle sanzioni (100 euro) per i “No Vax” al 30 giugno 2023. Un intervento che era stato annunciato dal governo e doveva essere inserito nel decreto Aiuti Ter. Ma poi era stato rinviato a un nuovo provvedimento rinviato a un nuovo provvedimento. Adesso la Lega ci riprova.
A “svelare” la proposta è stata Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione: «Non bastava un sottosegretario alla salute che non si fida dei vaccini, non era sufficiente aver anticipato il rientro in corsia dei sanitari non vaccinati ha detto l’ex ministro del governo Draghi -: a confermare il pericoloso revisionismo di questa maggioranza sul tema Covid ecco che arriva la sanatoria per quanti (una esigua minoranza di italiani) non hanno ottemperato all’obbligo vaccinale. Un pessimo segnale e un insulto a quanti si sono responsabilmente sottoposti alla campagna vaccinale. Ci aspettiamo dal ministro della Salute un sussulto pro-scienza e vogliamo sperare che arrivi il parere negativo del governo».
Decisione Corte Costituzionale obbligo vaccinale, la multa da 100 euro
La sanzione da 100 euro, introdotta a inizio del 2022 per sostenere e rilanciare la campagna vaccinale, si applica agli ultracinquantenni che dall’8 gennaio scorso fino al 15 giugno non si erano vaccinati. Sanzione che va anche a medici e operatori sanitari, lavoratori impiegati in strutture residenziali, socioassistenziali e sociosanitarie, o ancora al personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, della polizia locale, degli istituti penitenziari, delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli istituti tecnici superiori che, sempre alla data del 15 giugno 2022, non avevano iniziato il ciclo vaccinale primario, che non avevano ancora effettuato la seconda dose di completamento del ciclo vaccinale primario, nel rispetto delle indicazioni e dei termini previsti dal ministero della Salute o che non avevano effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale (dose booster) entro i termini di validità del green pass. La platea di chi non è in regola è composta da un milione di persone.
L’udienza alla Consulta
Intanto stamattina ci sarà alla Corte costituzionale la discussione delle parti in un’udienza pubblica, dedicata esclusivamente al tema dell’obbligo vaccinale. Dai numeri inusuali: 11 le ordinanze con cui 5 uffici giudiziari hanno sollevato dubbi sulla costituzionalità di obbligo e sanzioni, una quarantina i difensori di operatori sanitari e professori che hanno rifiutato di vaccinarsi.
Tre gli avvocati dello Stato – Enrico De Giovanni, Federico Basilica e Beatrice Gaia Fiduccia – a sostegno di quella decisione del governo Draghi. Entre anche i giudici costituzionali relatori: Augusto Barbera, Stefano Petitti e Filippo Patroni Griffi.
L’obbligo scaduto il 1° novembre
Inizialmente previsto solo per medici e infermieri dal decreto 44 del primo aprile del 2021, l’obbligo è stato via via esteso ad altre categorie (insegnanti, forze armate e di polizia), con relative sanzioni in caso di inadempimento, a partire dalla sospensione dal lavoro e dalla retribuzione.
Gradualmente poi è stato superato, con la discesa dei contagi: a giugno 2022 sono stati esentati over 50, professori e forze dell’ordine. Mentre dal 1° novembre non vale più per chi lavora in corsia, effetto del primo decreto del governo Meloni che ha voluto anticipare a quella data la scadenza che l’esecutivo Draghi aveva fissato al 31 dicembre, con l’obiettivo di ridare fiato a un sistema sanitario sotto organico con il recupero di 4mila medici non vaccinati.
1 commento