Roberto Canepa, 53 anni, è stato colto da un malore mentre si trovava con amici sulla scalinata del castello Canevaro, a Zoagli, dove la famiglia si era da poco trasferita dopo la perdita della figlia. Anche il nonno era mancato per il dolore.
Morto Roberto Canepa. Una tragedia che si somma alla tragedia vissuta da una famiglia ligure durante il Covid. È morto Roberto Canepa, il padre di Camilla, la ragazza 18enne di Sestri Levante entrata in coma nel giugno 2021 dopo aver ricevuto una dose di vaccino AstraZeneca e poi stroncata da una trombosi. L’uomo, 53 anni, è stato colto da un malore mentre si trovava con amici sulla scalinata del castello Canevaro, a Zoagli, dove la famiglia si era da poco trasferita. Lo riferiscono Il Secolo XIX e altre fonti locali scrive IlCorriere. Nonostante l’intervento dei sanitari, per il papà di Camilla non c’è stato nulla da fare.
L’uomo sarebbe stato vittima del malore nel pomeriggio di ieri e nonostante l’aiuto prestato dagli amici con cui si trovata e del personale medico del 118, non è stato possibile salvarlo. Sarebbe successo proprio vicino alla casa di Zoagli in cui la coppia si era trasferita dopo la scomparsa della figlia. Roberto Canepa si trovava con degli amici quando si è sentito male.
Non sembrano quindi finire le tragedie per questa famiglia che ora deve affrontare un nuovo lutto. Visto che a solo un mese dalla morte di Camilla si era spento anche il nonno per il dolore della perdita della giovane nipotina.
Camilla Canepa era morta nel giugno 2021 all’ospedale San Martino di Genova dopo essere stata vaccinata con Astrazeneca a un open day.
La ragazza «non aveva alcuna patologia pregressa e non aveva preso alcun farmaco». La morte per trombosi «è ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti Covid». Così avevano scritto il medico legale Luca Tajana e l’ematologo Franco Piovella nella relazione depositata in Procura ai pm che indagavano sul caso. La ragazza appariva sana e il modulo di anamnesi era stato compilato correttamente. così come la somministrazione del vaccino. Camilla era stata vaccinata il 25 maggio e si era sentita male il 3 giugno. Era stata portata all’ospedale di Lavagna dove le avevano riscontrato una piastrinopenia e una fotosensibilità. Dimessa, dopo una tac senza contrasto. Era ritornata allo stesso ospedale il 5 in condizioni disperate per una trombosi al seno cavernoso. Trasferita al policlinico San Martino di Genova, era stata operata alla testa, ed è morta il 10 giugno 2021.
I genitori, che avevano sempre sostenuto che la figlia non aveva patologie e non prendeva farmaci, avevano autorizzato l’espianto degli organi. I legali della famiglia avevano chiesto di indagare sulla somministrazione del vaccino e sulle terapie prestate. «La vicenda merita un approfondimento – aveva sottolineato l’avvocato Angelo Paone che assiste la famiglia – si è finalmente chiarito che la ragazza non aveva patologie e non prendeva medicinali. Ci riserviamo ogni approfondimento con il nostro consulente. Possiamo osservare però sin d’ora che in realtà la problematica delle controindicazioni su quella fascia di età erano state già evidenziane nel verbale numero 17 del comitato tecnico scientifico. Il verbale diceva come quel vaccino fosse sconsigliato per le persone sotto i 60 anni. Anche per quel che riguarda il ricovero a Lavagna bisogna dire che Camilla il 3 giugno è stata dimessa con le piastrine che continuavano a scendere».
Vi siete volutamente o per caso dimenticati di dire se il povero padre di quella giovanissima ragazza (morta ammazzata dai vaccinatori, dal governo Draghi e dai suoi ministri tutti criminali!) era stato pure egli inoculato con uno dei sieri assassini messi in commercio illegalmente da governanti europei e italiani del tutto delinquenti. Scusate se vado giù pesante, ma non amo eufemismi vigliacchi. Siamo in mano a dei traditori amici di famiglie che vogliono il male assoluto del popolo italiano, europeo e dell’umanità! Attendo tutta la verità sulla morte di questo povero padre e marito!