Le misure draconiane sul green pass volute dal «liquidatore» non convincono. Neanche un po’. La stampa estera contro Draghi
La Stampa estera contro Draghi – Roma, 16 ott – Per il 95 per cento della nostra stampa è «Supermario». Per tutti gli altri, invece, è semplicemente Mario Draghi. La divinizzazione tutta italiana del semidio catapultato dalla Bce a Palazzo Chigi, infatti, non sembra essere avvenuta ad altre latitudini.
E così, mentre i media più filogovernativi degli ultimi decenni tessono elogi su elogi al presidente del Consiglio, la stampa estera mette Draghi dietro la lavagna. Il motivo?
Le misure draconiane sul green pass volute dal «liquidatore» (Cossiga dixit) non convincono. Neanche un po’.
«La prima volta per una democrazia occidentale»
Di contro all’unanimismo che regna nelle redazioni nostrane, ci ha pensato la Verità a fare una gustosa raccolta di articoli della stampa estera che giudicano severamente o addirittura bocciano Mario Draghi.
A partire dal Washington Post, che così ha informato i suoi lettori sulla nostra situazione: «L’Italia inizia a far rispettare uno degli obblighi di vaccino sul posto di lavoro più severi al mondo, rischiando un contraccolpo». D’altra parte, sottolinea il quotidiano, «altre democrazie occidentalihanno adottato misure di portata minore», lasciando trasparire una certa sorpresa per la svolta autocratica di «Supermario».
Dello stesso avviso è il New York Times, secondo cui «l’Italia ha imposto i più severi requisiti sui vaccini in Europa», specificando che si tratta della «prima volta per una democrazia occidentale».
La stampa estera contro Draghi
Duro anche il Wall Street Journal, che ha parlato di «uno dei regimi anti Covid-19 più duri del mondo occidentale».
Al di là dell’inconsueta durezza del green pass, la testata statunitense si chiede se il governo saprà far fronte all’aumento di richiesta di vaccinazioni «da parte di milioni di persone non vaccinate, che vogliono veder garantito l’accesso al proprio posto di lavoro».
D’altro canto, prosegue il Wsj, «l’Italia non ha visto un aumento del tasso di vaccinazione da quando il governo ha annunciato la sua nuova politica un mese fa. Tanto che alcuni funzionari della sanità pubblica hanno concluso che coloro che sono restii. O si oppongono ai vaccini Covid-19, con queste misure, potrebbero diventare ancora più restii».
Spazio alle proteste (minimizzate dai nostri media)
Ma, tra la stampa estera che punta il dito contro Draghi, non ci sono solo testate americane. Anche il britannico Guardian, infatti, si sofferma sugli effetti del green pass, illustrando che «vari settori prevedono carenze di personale a partire da venerdì, poiché i lavoratori scioperano o semplicemente scelgono di rimanere a casa».
Stesso allarme lanciato dal Financial Times: «Il governo italiano ritiene che queste severe misure indurranno circa 3,8 milioni di lavoratori italiani non vaccinati a farsi immunizzare. Tuttavia la mossa è stata accolta con una feroce resistenza da parte di un piccolo ma rumoroso numero di manifestanti. Che sostengono che le regole violino i loro diritti».
Anche oltrepassando la Manica, la musica non cambia: «Niente stipendi senza green pass: l’Italia sta facendo bene?», si è chiesta la Süddeutsche Zeitung. Per noi, ovviamente, la riposta è ovvia: no scrive Gabriele Costa su IlPrimatoNazionale