LA LAMORGESE SBUGIARDA IL GOVERNO DRAGHI
LAMORGESE SBUGIARDA IL GOVERNO DRAGHI. In questi minuti è uscita una dichiarazione del Ministero dell’Interno, Lamorgese, che palesa ancora una volta la totale inettitudine del legislatore italiano. Parlando dell’impossibilità da parte delle Forze dell’Ordine di verificare i Green Pass all’interno delle attività, la Lamorgese ha dichiarato che “i titolari (dei locali e attività in generale ndr) non potranno richiedere la carta d’identità”. E pertanto la verifica sarà unicamente del Green Pass digitale o cartace. Ma il fatto di controllare il documento di identità era un’errata interpretazione di alcuni gestori oppure c’era dell’altro?
Come spesso, anzi, troppo spesso capita, l’errore sta nei soliti bizantinismi del legislatore, nello specifico del Consiglio dei Ministri, dove l’art. 13 comma 4 del DPCM 17 giugno 2021, si prescriveva espressamente che “l’intestatario della certificazione verde Covid-19 all’atto della verifica dimostri, a richiesta dei verificatori, la propria identità personale mediante l’esibizione di un documento di identità”. La norma quindi autorizzava, mediante un atto amministrativo per noi assolutamente folle, i gestori delle attività a chiedere il documento di identità e obbligava l’interessato a esibire lo stesso.
Rendiamoci conto che oggi, 9 agosto 2021, in piena stagione turistica, mentre i nostri adorati parlamentari si sono presi un meritato riposo dalle fatiche quotidiane, ci troviamo un DPCM che va in totale contrasto con le dichiarazioni del Ministero dell’Interno. Che facciamo, prendiamo per buona l’intervista o il DPCM?
“Il rispetto delle regole è importante”
“Il rispetto delle regole è importante”. Lo ha detto a Torino il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese rispondendo ai giornalisti sulla proteste dei No Green pass.
Il ministro non ha escluso “controlli a campione nei locali insieme alla polizia amministrativa”. Ha però ribadito che saranno i titolari a dover provvedere, anche se “non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti”.
“Non si può pensare – ha spiegato – che l’attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia. Significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza. Al riguardo è in via di preparazione una circolare”.
Nel corso di una diretta sul sito internet del quotidiano La Stampa, il ministro precisa che andare al ristorante con il green pass “è come andare al cinema e mostrare il biglietto”. E ribadisce che ristoratori ed esercenti “certo non sono tenuti a chiedere la carta d’identità. E faremo una circolare come Viminale per spiegare che non sono tenuti a farlo. Nessuno pretende che gli esercenti chiedano i documenti, i ristoratori non devono fare i poliziotti”. Ansa
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