Cina petrolio. Nonostante la crescita dei prezzi del petrolio quest’anno, la Cina ha fatto scorta di petrolio greggio, ignorando le richieste degli Stati Uniti di un rilascio coordinato globale dalle riserve strategiche, ha riferito Reuters venerdì, citando i dati degli operatori del settore.
Cina petrolio. La Cina ha accelerato i suoi acquisti di greggio subito dopo che Vladimir Putin ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping a Pechino all’inizio di questo mese, secondo quanto informati da Reuters. Questo significa che la Cina sapeva e aveva provveduto per tempo ad acquistare le fonti energetiche. Anche se nessuno conferma il legame fra notizie ed acquisti. Certo che, comunque, rimane difficile spiegare i forti acquisti di Pechino in un momento in cui il prezzo era del 20% superiore ad appena un mese e comunque c’erano le prospettive di un calo legate all’approvazione del JPCOA con Teheran.
Un aumento cinese delle riserve di petrolio è sgradito all’amministrazione statunitense, che a novembre aveva convocato i principali paesi consumatori di petrolio per rilasciare il greggio dalle loro riserve strategiche nel tentativo di abbassare i prezzi del petrolio.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato alla fine di novembre che il Dipartimento dell’Energia rilascerà 50 milioni di barili di petrolio dall’SPR nel tentativo di abbassare i prezzi elevati della benzina in uno sforzo coordinato con altre grandi nazioni consumatrici di petrolio. Il rilascio dell’SPR dagli Stati Uniti sarà effettuato in parallelo con altre grandi nazioni consumatrici di energia, tra cui Cina, India, Giappone, Corea del Sud e Regno Unito, ha affermato la Casa Bianca in quel momento.
Alla fine del 2021, anche il Giappone e la Corea del Sud hanno dichiarato che presto avrebbero offerto petrolio dalle loro riserve strategiche.
Il Giappone ha dichiarato di voler mettere all’asta a febbraio 629.000 barili di greggio dalle sue riserve nazionali. Mentre la Corea del Sud prevede di rilasciare 3,17 milioni di barili di petrolio nel primo trimestre del 2022.
Dopo che il petrolio è salito a 105 dollari al barile sulla scia dell’invasione russa dell’Ucraina, giovedì il presidente Biden ha detto che potrebbe essere in arrivo un altra vendita delle riserve strategiche USA che, probabilmente, sarò seguita da quella di altri paesi.
“Stiamo lavorando attivamente con i paesi di tutto il mondo per elevare [valutare] un rilascio collettivo dalle riserve petrolifere strategiche dei principali paesi consumatori di energia. E gli Stati Uniti rilasceranno ulteriori barili di petrolio se le condizioni lo richiedono”, ha detto giovedì il presidente Biden, annunciando il secondo round di sanzioni contro la Russia per l’attacco all’Ucraina.
Però l’unica soluzione sarebbe rilasciare un po’ di vincoli e facilitare l’estrazione USA riporta ScenariEconomici.
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