Il brillante saggio di Cosimo Massaro è uno di quei testi che non fanno pace con il mondo. E che, anzi, contribuiscono a far brillare la conflittualità che lo attraversa e che, come sempre, i gruppi dominanti hanno tutto l’interesse a non lasciare emergere, in modo da poter procedere indisturbati e senza incontrare eventuali forme di resistenza e di contestazione.
Massaro si sofferma sullo “scontro globale” che si sta oggi svolgendo nel nostro presente tra due gruppi, che, per comodità ermeneutica, potremmo seguitare ad appellare, con un lessico antico e non di meno ancora validissimo, i dominanti e i dominati. Ebbene, non è solo e principalmente sugli interessi materiali che Massaro si sofferma.
Non che egli li ignori: au contraire, da attento studioso delle questioni economiche quale egli è, li conosce assai bene e li tiene in considerazione. Semplicemente, il piano della sua analisi, in questo studio, trova altrove il proprio baricentro strutturale: che è, appunto, da ravvisarsi precipuamente nella tensione polemologica tra luce e tenebre e dunque anche sui due gruppi opposti che si fronteggiano e che incarnano, rispettivamente, il principio della luce e quello delle tenebre.
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