“Sospendetemi, è meglio che sentirsi ricattato“
L’infermiere di Torrette che rifiuta il vaccino. ANCONA – «Scrivo questa lettera per esprimere tutta la mia angoscia e preoccupazione al pensiero che mi venga somministrata la vaccinazione Sars-Cov 2. Resa obbligatoria dal Decreto Legge del 1° aprile 2021 per gli operatori sanitari».
Inizia così la lettera di Enzo Palladino, infermiere all’ospedale regionale di Torrette nel reparto di Gastroenterologia. L’ha indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’Asur, al presidente della Regione Francesco Acquaroli ed al ministro della Salute Roberto Speranza.
«La circostanza per cui questo decreto sia stato dichiarato immediatamente efficace – scrive Palladino – mi ha spinto ad una profonda riflessione. Da un lato come “essere umano” con una propria identità, con le sue origini, i principi ed i valori a cui non voglio e non posso rinunciare e dall’altro come “professionista” o meglio come infermiere che ha dedicato circa 30 anni della propria vita a proteggere la salute delle persone più fragili.
Non voglio che il mio corpo diventi oggetto di sperimentazione e nutro forti dubbi sulla fretta con cui è stato sperimentato il farmaco e non voglio introdurre nelle mie vene organismi di dubbia origine che nel tempo non siano un pericolo per la mia stessa vita».
L’infermiere di Torrette che rifiuta il vaccino: “Sospendetemi, è meglio che sentirsi ricattato“
Il suo rifiuto potrebbe infatti costargli il ridimensionamento all’interno dell’ospedale o addirittura la sospensione senza lo stipendio. Enzo Palladino però non sembra preoccupato e in un passaggio della lettera lo ribadisce.
“Preferisco non avere un lavoro e restare povero piuttosto che sentirmi ricattato per un lavoro che mi consente una paga non proprio da parlamentare. La sperimentazione non mi appartiene e la mia dignità non la vendo a nessuno”
Per i sanitari che non intendono sottoporsi consigliamo la visione del video dell’avvocato Alessandro Fusillo.