Nuovo balzo dei contagiati: Israele arriva la quarta dose. E i medici suggeriscono che bisognerà abituarsi a richiami “a vita”
Israele arriva la quarta dose – Non bastava la terza dose, arriva anche la quarta. Il vaccino anti Covid-19 continua ad aumentare la sua presenza in tutto il mondo. E in Israele, paese in passato elogiato per i suoi successi nel contenimento del coronavirus e per la velocità della sua campagna vaccinale ma ora vittima di una nuova ondata di contagi nonostante l’alto tasso di vaccinazioni, ci si prepara già a una quarta dose.
Lo ha ammesso il capo epidemiologo di Israele, Salman Zarka. In occasione di un’intervista rilasciata alla radio pubblica Kan, uno dei massimi esperti israeliani, incaricato di indirizzare le scelte relative alla pandemia, ha anticipato che bisogna prepararsi alla somministrazione di una quarta dose mentre la terza è ancora in via di inoculazione.
Covid, parole da incubo in Israele: “Vaccino? Serviranno richiami a vita”
Salman Zarka ha anche affermato che la prossima dose potrebbe subire delle lievi modifiche per essere più diretta alle nuove varianti del Sars-CoV-2. Secondo l’epidemiologo israeliano la vita umana andrà avanti a richiami di vaccino da ora in avanti. Insomma, sostanzialmente un vaccino a vita con i richiami via via adeguati sulle nuove varianti. Viene da chiedersi dunque a che cosa serve tenere tutto chiuso se si vuole inoculare siero vaccinale anti Covid a vita.
Israele, balzo di nuovi casi Covid. Bambini superdiffusori
Intanto, però, le vaccinazioni non sembrano servire per fermare le infezioni. Israele ha inculato con due dosi oltre il 70% della sua popolazione vaccinabile, vale a dire i cittadini al si sopra dei 12 anni di età.
Ma dal momento che il 25% della popolazione è rappresentata da bambini di età inferiore ai 12 e quindi non vaccinabili al momento, il tasso di vaccinazione nella popolazione del Paese scende al 60%. Sono dunque proprio i bambini i nuovi diffusori in Israele.
Sarebbero i più piccoli coloro che stanno diffondendo velocemente la variante Delta del virus, che pur causando meno danni alla salute dei contagiati, si trasmette più velocemente scrive ilgiornaleditalia