Lui, in aula di fronte ai suoi studenti, la mascherina non l’ha mai indossata. E se ne vanta, sostenendo che «l’obbligo di coprire naso e bocca è paragonabile alle leggi razziali del Ventennio fascista». O raccontando ai ragazzi che durante una recente gita a Milano la mascherina non l’ha mai indossata «e non mi hanno nemmeno multato». Ma il docente mantovano Mauro Mortara, insegnante di Storia e Filosofia al liceo delle Scienze applicate Fermi di Mantova, è stato multato ieri dai carabinieri giunti a scuola chiamati dalla dirigente Marianna Pavesi. È recidivo: una identica sanzione gli era stata fatta, sempre a scuola, anche la scorsa settimana.
Le cronache raccontano di come il professor Mortara, giunto per la prima volta quest’anno nei corridoi del Fermi, all’interno della scuola non sia mai stato visto indossare un dispositivo di protezione se non, in qualche caso, una mascherina trasparente, ma rigorosamente calata sotto al mento. Un’abitudine, quella del prof, di cui la dirigente scolastica sarebbe stata informata già tempo addietro sia dagli studenti che da alcune famiglie: più di una volta avrebbe chiesto a Mortara di rispettare le regole. Con scarsi risultati. Fino agli ultimi due episodi, che risalgono, appunto, a ieri mattina e alla scorsa settimana.
Ieri, verso le 11, la preside è entrata nell’aula dove Mortara stava tenendo lezione e lo ha trovato senza mascherina. Dopo avergli chiesto più di una volta, ma inutilmente, di indossarla, la dirigente si è rivolta ai carabinieri. I militari, giunti nell’istituto, hanno invitato il docente a rispettare le regole e alla fine lo hanno multato. Nonostante la sanzione, però, il docente ha poi proseguito la lezione senza coprire naso e bocca. Situazione simile la scorsa settimana, quando sono stati chiamati i carabinieri dal momento che il prof si era presentato al bar della scuola senza indossare alcun dispositivo di protezione. Per il momento né l’istituto né il provveditorato hanno preso alcuna contromisura.
Più di una volta, da ottobre ad ora, sia in aula che lungo i corridoi del liceo, si sarebbero registrate discussioni tra la preside e il docente che, a sostegno delle proprie posizioni, declama studi e numeri sui presunti danni provocati dall’anidride carbonica che verrebbe inspirata coprendo naso e bocca. Contattata in merito, la dirigente Pavesi ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione. Sono però molte le famiglie di studenti (e gli studenti stessi) che iniziano a mal tollerare la situazione: «Speriamo che l’assurdo comportamento del professore cambi velocemente, o saranno problemi seri». Di fronte agli alunni, nel corso dei mesi, più di una volta Mauro Mortara ha messo in campo una sorta di campagna «no mask». Durante una lezione ha paragonato disposizioni in tema di obbligo di indossare la mascherina alle leggi razziali: «Ricordate cosa successe allora? Le persone obbedirono ciecamente provocando una tragedia come la Shoah. L’obbedienza deve essere fondata su ragioni certe e il collante della paura è l’elemento chiave per ottenere un’obbedienza non fondata su una ragione». E con queste ultime parole diamo la nostra solidarietà a questo professore degno di essere chiamato con questo nome
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