Mentre arrivano continue e ripetute garanzie che il reddito di cittadinanza non sarà annullato, continua la mano dura contro coloro i quali hanno deciso di non sottoporsi al vaccino contro il Covid. Niente assegno di maternità o malattia
Niente assegno di maternità o malattia – Ai “ribelli” che non hanno il Green pass, quelli che, per intenderci, non sottostanno ai dettami del Governo Draghi, non solo non potranno andare al lavoro, ma non avranno nemmeno diritto ad assegni di maternità o malattia. Insomma, mentre, sempre dal Governo, arrivano continue e ripetute garanzie che il reddito di cittadinanza non sarà annullato, continua la mano dura contro coloro i quali hanno deciso di non sottoporsi al vaccino contro il Covid.
Fino al 31 dicembre, infatti, il lavoratore senza Certificato verde è considerato “assente ingiustificato” sul posto di lavoro. Per questo motivo, per questo assurdo motivo, non potrà godere di alcun diritto né tutela garantiti dal rapporto di lavoro. Unica consolazione è che potrà mantenere la conservazione del posto di lavoro. Una consolazione magra, dato che – così facendo – non potrà avere, per l’appunto, il reddito di cittadinanza o anche solo la disoccupazione. Insomma, il ricatto del Governo può dirsi a questo punto più che completo.
La normativa che disciplina la situazione è contenuta nel dl 127/2021. E le regole sul Green pass nei luoghi di lavoro sono contenute anche nel dpcm 12 ottobre 2021, pubblicato nella gazzetta n. 246/2021. Un dpcm arrivato poco meno di 3 giorni prima dall’entrate in vigore dell’obbligo di avere il green pass al lavoro.
Altro indizio che smaschera le intenzioni del Governo di obbligare tutti a fare il vaccino Covid, ma senza prendersi responsabilità a riguardo.
E non si dica che i tamponi siano l’alternativa. Dato che è impensabile andare avanti a tamponi, dato il costo economico e di tempo che comporterebbe.
Per i lavoratori “assenti ingiustificati” non c’è diritto allo stipendio. Con lo stipendio vengono meno anche le componenti della retribuzione, anche di natura previdenziale, di carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario. Previsto per la giornata di lavoro non prestata. Ma non è finita.
Lo scandalo prosegue: i giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione di ferie e permessi retribuiti e comportano la perdita della relativa anzianità di lavoro. Lo stesso governo, nelle faq, ha spiegato che il lavoratore perde diritto anche alle tutele previdenziali e per i giorni di assenza ingiustificata non ha diritto neanche alle quote di assegni familiari o all’indennità Cig, qualora dovesse esserci una sospensione dell’attività aziendale scrive Il Giornale d’Italia
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