Stranezze da quarta ondata: a Gibilterra, tasso di vaccinati al 118%, l’aumento record di contagi ha spinto le autorità a suggerire contatti limitati per Natale. E in Irlanda, 93%, torna il lockdown.
Gates boccia i vaccini. Vista la delicatezza dell’argomento e la gravità del momento, meglio essere chiari fin da subito. Quanto segue è frutto di fonti ufficiali e riscontrabili: nessuna teoria cospirativa, nessun coacervo di tesi rettiliane, nessuna postura o inclinazione no-vax. Occorre però essere chiari non solo nel prendere le distanze da pericolose derive anti-scientifiche, bensì anche dall’accettazione acritica di una narrazione sanitaria che – alla prova dei fatti – sta mostrando tutti i suoi limiti.
Poiché quanto in corso in Germania e Austria – alla luce dei freddi numeri – non è giustificabile unicamente con la formula semplicistica della pandemia dei non vaccinati. E a fornire un primo riscontro di stranezza a questa quarta ondata ci pensa in primis Gibilterra, territorio britannico d’Oltremare che sta vivendo in queste ore il paradosso come si evince da questi tre grafici.
Andamento dei contagi da Covid a Gibilterra Fonte: GoogleSearch
Classifica dei Paesi in base al tasso di popolazione vaccinata Fonte: GoogleSearch
Andamento percentuale del tasso di vaccinazione a Gibilterra Fonte: GoogleSearch
Un balzo dei contagi letteralmente esponenziale che l’altro giorno ha spinto il governo locale a emanare già delle linee guida in vista delle festività natalizie, invitando i cittadini a limitare i contatti, stare il più possibile all’aperto o areare i locali in cui si sosta ogni ora e indossare la mascherina in maniera scrupolosa. Di più, il ministro della Salute, Samantha Sacramento, ha annunciato che tutti gli appuntamenti pubblici di festeggiamento del Natale sono stati cancellati.
Ora, quale sia il problema lo mostrano i grafici 2 e 3: Gibilterra è il Paese più vaccinato al mondo, potendo vantare un tasso ufficiale superiore al 99% e ufficioso del 118%, poiché nell’enclave britannica della Penisola iberica si sono vaccinati anche cittadini spagnoli che si recano per lavoro. Possibile che in un contesto simile, una pressoché inesistente pattuglia di eventuali no-vax possa aver scatenato un incremento simile di contagi? Ma non basta. Perché è di oggi la notizia che l’Irlanda ha deciso di reintrodurre un parziale lockdown, le cui misure principali sono presentate in questa grafica:
Nuove misure anti-Covid emanate dal governo irlandese Fonte: Fine Gael
Nella patria dei pub, a mezzanotte si chiude come ai vecchi tempi della campanella per l’ultimo drink e, soprattutto, torna lo smart working.
Anche in questo caso, c’è un problema come mostra questo grafico:
Comparazione fra nuovi contagi e passaporti vaccinali rilasciati in Irlanda Fonte: OMS
Non solo nel Paese il 94% dei cittadini sopra i 18 anni ha ricevuto almeno una dose ma dal luglio scorso è in vigore il regime di passaporto vaccinale. Non proprio un green pass all’italiana ma comunque uno strumento di controllo e limitazione: quale sia stato il livello di de-couple delle dinamiche lo mostra chiaramente l’immagine, tanto che nell’ultimo mese i contagi in Irlanda sono cresciuti del 275%. Anche in questo caso, possibile che una situazione del genere sia interamente ascrivibile alla pandemia dei non vaccinati e non anche a un’inefficacia ormai palese dei vaccini nell’evitare contagio e trasmissione, stante la loro decadenza temporale?
Una certezza scientifica, quest’ultima, solo ora ammessa dalle autorità ma che nei mesi scorsi ha spinto milioni di persone a credersi immunizzate e quindi libere di abbandonare le precauzioni minime nella vita sociale. Non ci sarà almeno un concorso di colpa? Ai virologi l’ardua sentenza. Chi però pare avere le idee chiare al riguardo è nientemeno che Bill Gates, l’ex patron di Microsoft che dall’inizio della pandemia ha recitato un ruolo di primo piano e che pare aver decisamente e definitivamente optato per i virus sanitari piuttosto che per quelli informatici.
Quanto segue è il resoconto, mai smentito, pubblicato dal Guardian dell’intervista rilasciata da Bill Gates al think tank britannico Policy Exchange il 4 novembre scorso, oltretutto in accoppiata con l’ex ministro per la Salute britannico, Jeremy Hunt.
Di fatto, difficilmente è rintracciabile sul tema un qualcosa di più distante da teorie complottiste o no vax. E anche il Guardian appare garanzia assoluta al riguardo. Bene, cosa ha detto Bill Gates parlando dei vaccini? Come sapete, noi non abbiamo sieri che bloccano la trasmissione. Abbiamo vaccini che ti aiutano con la tua salute ma che riducono solo in maniera minima la contagiosità… Per questo abbiamo bisogno di una nuova metodologia per fare i vaccini.
Di fatto, una stroncatura. Certo, il vaccino evita di contrarre il virus in maniera talmente grave da obbligare al ricovero o addirittura al ricorso alla terapia intensiva. Certamente, è fattore fondamentale contro il rischio di morte. Ma non è affatto uno scudo rispetto alla trasmissibilità. Tradotto, non immunizza. Non lo dice un portuale di Trieste in sciopero, bensì l’avanguardista della messa in guardia globale sulla tematica legata ai virus. Ma ecco che alla pars destruens, l’ex patron di Microsoft va seguire quella costruens. Invocando un’azione da task-force globale di investimento miliardario al pari di quella messa in campo nel contrasto al cambiamento climatico, Bill Gates ritiene che l’OMS dovrebbe operare in maniera migliore rispetto alla procedure di sorveglianza, dando vita a ciò che definisce germ games.
Ovvero, esercitazioni in cui le varie nazioni danno vita a risposte immediate rispetto a eventi che potrebbero scatenare la prossima pandemia. Ad esempio, bioterroristi che attaccano dieci aeroporti con il virus del vaiolo. Ecco le parole di Gates: Ci sono epidemie causate da eventi naturali e altre causate da atti di bioterrorismo che possono essere anche molto peggiori di quelle che abbiamo affrontato finora… E i miglioramenti nella scienza medica potrebbero offrirci mezzi per contrastare queste minacce che garantirebbero agli uomini un livello di difesa drammaticamente migliore. Penso che dovremmo guardare a questo scenario come a una priorità. Il prossimo anno dovrà essere quello in cui verranno stanziati i fondi principali per rispondere alle priorità, fra cui è inclusa questa task-force pandemica globale. Infine, la certezza a livello di accettazione da parte del pubblico di questa nuova emergenza: E io penso che questo tipo di campagna strategica troverà terreno fertile, perché il mondo ha perso trilioni di dollari e milioni di vite. E i cittadini si aspettano che i loro governi non lascino accadere un’altra volta un evento simile.
Tutto riscontrabile, sia sul Guardian nel suo resoconto, sia sul sito di Policy Exchange. Non a caso, nessuno ha sentito il bisogno di smentire quanto riportato dai quotidiani, tutti focalizzati sulla criticità di Bill Gates verso i vaccini. Tutti tranne i media italiani, stranamente silenti sull’argomento. Ora, questo grafico finale
Andamento del titolo di SIGA Technologies Fonte: Bloomberg
mostra la performance del titolo di SIGA Technologies a Wall Street nella giornata di ieri. Direte voi, cosa c’entra? Il farmaco di punta prodotto da quell’azienda, il quale ha appena ottenuto il via libera della FDA, si chiama Tpoxx. A cosa serve? Contrasto del vaiolo. E perché quel +6,3%, quinto rialzo consecutivo? Perché dopo lo strano ritrovamento in un laboratorio vicino a Philadelphia di 15 fiale misteriose recanti la scritta Smallpox (vaiolo), il CDC statunitense ha confermato un caso di vaiolo delle scimmie in un residente del Maryland appena rientrato dalla Nigeria.
Ovviamente, tutte coincidenze. Solo casualità. Una collezione completa, però. Al netto dei complottismi da ignorare e delle teorie no-vax da contrastare ma anche alla luce di questo armamentario di incongruenze e sospetti, sicuri che non ci sia qualcosa di inconfessabile da smascherare anche nel fronte dei buoni e giusti che salveranno il mondo a colpi di aghi e lockdown? Articolo di Money