Finestre aperte a scuola: gli studenti occupano i licei
Finestre aperte a scuola: gli studenti occupano i licei. Proteste: “Manca tutto”. La scuola è ripartita, lo ha deciso il governo: niente dad. Ma le prime conseguenze del rientro in presenza degli studenti sono drammatiche. Tra mancanza di personale, carenza di mascherine e freddo.
Perchè in molte aule è scattato anche l’obbligo di finestre sempre aperte durante le lezioni per combattere l’avanzata della variante omicron e l’invito per gli studenti a portarsi le coperte da casa per coprirsi.
Tra tante defezioni – si legge sul Corriere della Sera – di insegnanti e bidelli, anti vaccinisti imboscati, reclusi della quarantena e pargoli cautamente a casa causa mamma apprensiva, non è chiaro se il sistema sia davvero già al collasso: è certo però che i ragazzi avranno imparato in queste ore dai loro docenti l’uso e l’abuso dell’iperbole. I presidi preconizzano 200 mila classi in didattica a distanza nei sette giorni a venire, la fondazione Gimbe tre milioni di positivi tra adulti e ragazzi.
Molti, dal governatore veneto Luca Zaia al virologo Fabrizio Pregliasco, non certo pessimisti per indole o pregiudizio, sono convinti che la scuola riaperta porterà come in Francia a una violenta vampata di contagi.
Scattano anche – prosegue il Corriere – le occupazioni e scioperi contro il «rientro disastroso». Si inseguono dal Manzoni di Milano all’Unione degli studenti di Roma fino a una mezza dozzina di licei napoletani. A differenza di padri e nonni, i ragazzi masticano scarsissima ideologia: mostrano ugualmente di fidarsi poco di chi ha più di trent’anni, ma con garbo.
“Fate un sacco di supposizioni, invece dovreste ascoltarci un po’ di più”, rimprovera pacatamente Lucio, 15 anni. E Margherita, accanto a lui: “L’economia non si può bloccare e la scuola sì? D’accordo. Ma in dad la scuola non ci forma e così noi manderemo a rotoli l’economia di domani. Ci avete pensato?”. Riporta affaritaliani.it