Riproponiamo questo video pubblicato sul nostro canale Youtube il 28 Ottobre 2020, sempre estremamente attuale. Ancor prima di trovare soluzioni alle problematiche attuali dobbiamo capire da dove vengono. La Finestra di Overton può sicuramente aiutarci in questo.
Finestra di Overton
La finestra di Overton (“The Overton Window”) è uno schema di comunicazione, di persuasione e di manipolazione delle masse. Creato e ideato dall’attivista e sociologo statunitense Joseph P. Overton.
In altre parole, attraverso questo schema è possibile attuare un’abile e quanto mai sottile forma di persuasione occulta. Una sorta di ingegneria civile, messa in atto dalle menti del pensiero sociale e pubblicista, per far sì che l’atteggiamento dell’opinione pubblica rispetto a una certa idea si sposti in una determinata direzione. Attraverso la finestra di Overton, quindi, possiamo “vedere” con i nostri occhi come avviene la persuasione politica, sociale ed economica nella nostra società contemporanea, e dei meccanismi che possono essere utilizzati per tali scopi.
Sulla base di questo schema, infatti, si possono costruire (e sono state costruite) campagne a favore di alcune idee non ancora accettate dalla società. Tramite una progressione geometrica che coinvolge tv, giornali, internet, istituzioni e politica, l’inaccettabile diventa accettabile, e addirittura conforme e legalizzato.
Quindi, un’idea del tutto inaccettabile qualche anno prima, diventa, dopo i vari passaggi proposti dallo schema, un’idea del tutto accettata e radicata all’interno della società, tanto da diventare Legge. Secondo Overton, quindi, qualsiasi idea, anche la più incredibile, per potersi sviluppare e instaurare nella società, possiede una sua finestra di opportunità. Il semplice apparire di questa idea, sempre attraverso la finestra di Overton, permette il passaggio dallo stadio di “impensabile” a quello radicale. Di un pubblico dibattito, prima dalla sua adozione da parte della coscienza di massa e il suo successivo inserimento nella legge. Ovviamente il tutto diventa fattibile attraverso le tecniche più sottili di manipolazione, efficaci e coerenti. Si tratta di portare il dibattito dell’idea stessa fino al cuore della società, per fare sì che il cittadino comune si appropri di una certa idea e la faccia sua.
Fasi della Finestra di Overton
Le idee, sempre secondo lo schema, attraversano le seguenti fasi:
- impensabili (inaccettabile, vietato)
- radicali (vietato ma con delle eccezioni)
- accettabili
- sensate (razionali)
- diffuse (socialmente accettabili)
- legalizzate (consacrazione nella politica statale).
Funziona così, ognuno è libero di associarsi o dissociarsi dall’idea. Ma quell’idea, sia ben chiaro, non arriva dal nulla, ma fa parte di un progetto ampio, studiato a tavolino. Lo dico perché la maggioranza dei nostri contemporanei pensa che i cambiamenti sociali in atto siano la naturale e ineluttabile conseguenza del “progresso” che, come ripetono alla lettera, non si può fermare. Ormai le “finestre” aperte lasciano già presagire quale sarà il fine ultimo.
Finestre di Overton aperte
Alcuni esempi:
- concetto gender
- microchip sottocutaneo
- ritiro del contante
- uteri in affitto
- vaccini obbligatori
- manipolazione atmosferica
E tante altre “idee” sono ancora in una fase intermedia, ma un giorno si ritroveranno ad essere “legalizzate”. Un metodo, questo di Overton, che si allinea con il “principio della rana bollita” citato da Noam Chomsky, uno dei grandi intellettuali della nostra epoca. Un principio, quello della rana bollita, utile per farci capire cosa c’è nel mare della manipolazione mentale in atto: la “strategia della gradualità”.
Per far accettare una misura inaccettabile, infatti, oltre a seguire lo schema di Overton, bisogna fare in modo di applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. Oppure pensate sul serio che l’attuale crisi economica in atto sia frutto del “caso” o di uno “sbaglio” di valutazione?!
È in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) sono state imposte durante gli ultimi anni. Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantiscono più redditi dignitosi e via dicendo.. tanti cambiamenti che se fossero stati applicati in una sola volta, avrebbero provocato una rivoluzione, e invece, gradualmente, sono stati accettati dalla società.
“È la crisi..” mi sento rispondere quotidianamente. Del resto lo dice anche la Televisione, quindi sarà sicuramente vero.
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