Dazi, Trump: «Lunedì in arrivo 12 lettere per Paesi partner». L’ultimatum: «Prendere o lasciare»

Dazi di Trump: 12 Lettere ai Paesi Partner Lunedì – Ultimatum Decisivo

Una mossa audace: Donald Trump e la guerra dei dazi

Domani, un annuncio cruciale scuoterà il panorama economico internazionale: dodici Paesi scopriranno le nuove tariffe che l’amministrazione Trump ha deciso di imporre sulle loro esportazioni negli Stati Uniti. La decisione, che abbraccia tariffe dal 10% al 70%, sarà comunicata tramite lettere firmate dal Presidente e spedite a breve, delineando una politica di “prendere o lasciare” che non ammette negoziazioni. Ma quali sono le strategie e le conseguenze di questa scelta? Analizziamo il contesto e le prospettive future.

I dettagli del nuovo regime tariffario

Le nuove tariffe annunciate variano notevolmente, estendendosi dal 10-20% fino al 60-70% a seconda del Paese e del settore coinvolto. Queste misure dovrebbero entrare in vigore dal 1° agosto. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha rivelato che circa cento nazioni potrebbero affrontare il livello più basso di dazi, ma il quadro rimane incerto. Alcuni Paesi potrebbero mantenere le tariffe attuali grazie ad accordi di principio, mentre altri, con negoziati in corso o in fase di stallo, potrebbero vedersi applicare tariffe più elevate.

Accordi commerciali in bilico

La strategia di Trump prevedeva di negoziare 90 accordi commerciali in 90 giorni, ma con la scadenza del 9 luglio alle porte, solo pochi accordi sono stati siglati. Tra questi, si annoverano quelli con il Regno Unito e il Vietnam, mentre le trattative con nazioni come la Cina e il Giappone mostrano risultati misti o incerti. Di particolare rilievo sono i colloqui con l’Unione Europea, che procedono tra complessità e speranze di un’intesa, come evidenziato dalle dichiarazioni di Eric Lombard e Raffaele Fitto che non escludono possibili proroghe date le difficoltà delle trattative.

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Settori sotto pressione

Le “tariffe reciproche” citate da Trump, già applicate a settori come acciaio, alluminio e automobili, potrebbero subire rialzi significativi. L’UE, da parte sua, spinge per una diminuzione di questi dazi e chiede esenzioni per settori chiave in cambio di concessioni commerciali. Nel frattempo, l’agroalimentare europeo si trova sotto la minaccia di nuovi dazi del 17%, una mossa che potrebbe influenzare significativamente il commercio transatlantico.

Le reazioni europee e le prospettive future

Mentre alcuni Paesi europei vedono una tariffa del 10% come il male minore, altri sono meno inclini a compromessi. Le prossime ore saranno cruciali per definire gli equilibri e le strategie future, con una serie di negoziati bilaterali e pressioni aziendali che potrebbero definire il nuovo panorama dei rapporti commerciali tra USA ed Europa.

In questo contesto di incertezza e aspettativa, l’Europa e il mondo intero tengono il fiato sospeso, attendendo di scoprire le decisioni finali dell’amministrazione Trump e le loro implicazioni per l’economia globale.

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