Bye Bye Ddl Zan! Approvata con 154 voti a favore la richiesta di non esaminare la legge articolo per articolo e procedere a scrutinio segreto. Il testo tornerà in commissione non prima di sei mesi. Pd, M5S e Leu contestano in Aula la decisione di Casellati
Bye Bye Ddl Zan! Il ddl Zan cade alla prova dell’Aula. Ha funzionato la «tagliola» con voto segreto voluta da Lega e Fratelli d’Italia. Il Senato l’ha approvata con 154 voti a favore, 131 contrari e 2 astenuti. Come riporta IlCorriere, è stata affossata la legge che prevedeva le misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per sesso, genere o disabilità (o almeno così sostengono i Pro Ddl San): la discussione su questi temi potrà ripartire in commissione non prima di sei mesi, ma necessariamente si dovrà iniziare da un nuovo testo.
Salvini: sconfitta l’arroganza
«Sconfitta l’arroganza di Letta e dei 5Stelle che hanno detto no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre» dice il leader della Lega Matteo Salvini. «Cala il sipario su una pessima proposta di legge. Non abbiamo mai cambiato idea: in Senato siamo stati l’unico gruppo interamente presente e unito» rivendica la leader di FdI, Giorgia Meloni . «Quel testo non andava bene: serviva il dialogo e un positivo confronto che qualcuno ha inspiegabilmente rigettato» accusa Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali. «Hanno voluto fermare il futuro e riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà» replica il segretario Pd, Enrico Letta. «Il ddl Zan è stato spazzato via, nel segreto dell’urna. Vergognoso» commenta il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Bye Bye Ddl Zan! La caccia ai voti mancanti
Dopo lo scrutinio segreto è partita la caccia ai voti mancanti: sulla carta, il centrosinistra avrebbe dovuto avere la meglio, mentre alla fine ha perso per 23 voti di scarto. «Avevamo 149 voti, contati e controllati – fa sapere Loredana De Petris di Leu – Quindi c’è stata una defezione di 18 voti, 16 sono andati al centro destra, 2 astenuti. Le assenze non sono state rilevanti. Il problema è di chi dice una cosa e poi ne fa un’altra». Ammette le defezioni anche Monica Cirinnà del Pd: «Avevamo fatto dei calcoli che si sono rivelati sbagliati. Guardate il pallottoliere e valutate voi». E aggiunge che il testo del ddl Zan «è morto»: «Il regolamento dice che tra sei mesi se ne può presentare un altro diverso sullo stesso tema. Tutto lavoro buttato». «Bisogna chiedere le dimissioni a chi ha gestito questa vicenda – accusa la senatrice dem Valeria Fedeli- Sono sconvolta. Non credo che fosse previsto questo andare a un voto al buio. Mi si diceva sempre che i numeri c’erano, lo ha fatto anche il segretario Letta…»
Calderoli: «Non è una bocciatura»
A chiedere la «tagliola», come detto, sono stati Lega e FdI. «Piuttosto di fare una porcata, e io me ne intendo, preferisco fermarci qui» ha detto il senatore leghista Roberto Calderoli, illustrando la richiesta di andare direttamente al voto finale — evitando l’esame degli emendamenti per ogni singolo articolo — a scrutinio segreto . «Ciascuno possa esprimersi liberamente nel segreto dell’urna – ha aggiunto -. Fermiamoci oggi. Non è una bocciatura di una legge, si può ripartire immediatamente ad esaminare un testo vero, meglio uno stop oggi che un ahimé domani».
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